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Racconto erotico | Un massaggio sensuale

mano di donna massaggia schiena
12 novembre 2025
Racconto erotico | Un massaggio sensuale

“oggi torno un po’ più tardi, ho l’appuntamento per un massaggio”

“Fai la spesa prima di tornare.”

“ok”

 

Mando l’ultimo messaggio.

 

La vita da coppia sposata era soddisfacente, se non un po’ noiosa, rifletto assentamente. Mi allento la cravatta, e guardo l’edificio in cui aveva aperto il nuovo centro massaggi: perlomeno oggi sarebbe stato un venerdì di tutto rispetto, e i miei muscoli tesi avrebbero trovato un po’ di sollievo nelle mani di un’esperta.

 

Entrai nello studio, accolto dagli aromi confortanti di incensi e vapori.

 

“Buonasera. Ho una prenotazione per le 18:05…”

 

La receptionist mi sorride. “Certo. Si accomodi pure nella prima stanza sulla destra, appena la ragazza si libera verrà subito da lei.”

 

Annuisco e faccio per andarmene, non prima di apprezzare con tutto rispetto la figura della giovane donna. Era petite, il seno piccolo ma sodo; le curve del suo fisico, a clessidra, erano perfettamente delineate dai capelli ricci che le arrivavano fino al sedere.

 

Entro nel parlour, spogliandomi della camicia e accomodandomi sul lettino, sdraiato sulla pancia. Il tepore della stanza e le luci soffuse, insieme alla prospettiva del massaggio, già avevano cominciato a conciliare una certa sonnolenza…

 

Sento bussare alla porta, e il suono mi sveglia dal mio stato di trance. La donna che entra è sulla 30ina, i capelli biondi legati in una cipolla alta.

 

“Buonasera, sono Martina. Ah, si è già accomodato. Perfetto. Si rilassi, cominciamo subito…”

 

Seguo le sue indicazioni, e presto sento le sue morbide mani massaggiare con graduale insistenza la mia schiena – le dita raschiare leggermente sulla spina dorsale, vicino al collo quando si spostava sulla zona delle spalle, solleticandomi i fianchi quando invece si concentrava sulle braccia…

 

Mi accorgo con imbarazzo che avevo sviluppato un’erezione sotto il suo tocco – la frizione del mio membro contro il lettino, che si muoveva leggermente ogni qualvolta applicasse più pressione, era deliziosa, ma non abbastanza.

 

Ogni tanto le dita della donna si infilavano sotto l’elastico dei miei boxer, stuzzicando l’area con tocco esperto. Talvolta, i suoi massaggi indugiavano su zone sensibili, stimolando ancor più il flusso del sangue verso l’erezione.

Si giri.”

 

Deglutisco. Sicuramente non era la prima volta che mi venisse un’erezione durante un massaggio, né sarebbe stata la loro prima volta nel vederlo – ma l’imbarazzo nel mostrarla in un momento totalmente inopportuno per qualche motivo mi eccita ancora di più.

 

Mi giro, il membro a malapena contenuto nei boxer. Incrocio lo sguardo della donna, e per un momento mi sembra di vedere un sorriso.

 

Si mette subito a lavorare sulle mie gambe, ma non ci vuole molto prima che si sposti sull’elastico del mio boxer, rimuovendolo con naturalezza, come se non ci fosse niente di più ovvio al mondo.

 

Cosa--

 

Soffoco un gemito alla frizione e il cambio di temperatura.

 

“Lei– Cosa–”

 

“Shh, si rilassi.”

 

Beh, sicuramente non mi sarei lamentato.

 

Rilascio un sospiro che non sapevo di star trattenendo quando le sue mani si avvolgono intorno alla circonferenza del mio pene, seguite poco dopo dal calore del suo alito. Il massaggio si era spostato sulle mie palle, che accoppiato al suo pompino, mi stava lasciando a corto di fiato.

 

Ah…

 

Martina avvolge la lingua intorno alla mia cappella, dando dei colpetti con la punta sul frenulo e leccando via le prime gocce di precum. Il mio gemito la incoraggia a continuare a succhiarmelo senza pietà, mentre le ciocche di capelli sfuggite dalla cipolla solleticano le mie coscie.

 

“Sì… Ah, sì…” È un sussurro, a malapena udibile sotto il suono del mio cazzo che le fotte la gola e i cigolii del lettino da massaggio.

 

Mi divarica le gambe, massaggiando insistentemente le cosce interne e facendosi spazio per accogliere meglio il mio sesso nella sua bocca, calda e così fottutamente invitante.

 

Totalmente dimentico dello scopo iniziale per cui ero venuto, le tocco la guancia, e con uno sguardo mi capisce subito. Ci mettiamo a 69 sul lettino, lei che continua a prendermi sempre più profondamente, talvolta strozzandosi intorno al mio membro. Spingo ancora di più dentro la sua gola quando succede, assaporando la sensazione della sua gola che si stringe intorno al mio cazzo pulsante.

 

Ma lei non è da meno: messo faccia a faccia con il suo culo, sodo e voluminoso, mi metto a lavoronon prima di strizzare le sue natiche e mollandoci uno schiaffo, apprezzandone il sobbalzo.

 

Come se fosse il mio ultimo pasto, comincio a leccare affamato la sua vagina, inondandola di attenzioni. La sento tremare sotto le mie mani, e le ficco la lingua dritta dentro, sollecitandole un gemito.

 

Un suo dito, vagante, aveva cominciato a premere nel mio ano, enfatizzando ancora di più le sensazioni… Ricambio il gesto stimolando il perimetro del suo ano con la lingua, alternati a movimenti circolari della mano sul suo clitoride.

“Ah… Dio, sì… Sì, lì…”

 

Sorrido alle sue frasi incoerenti. A quanto pare le tecniche che uso su mia moglie funzionano anche su di lei… Buono a sapersi, penso, prima di ridedicarmi alle mie premure mentre fotto senza pietà la bocca desiderosa di lei.

 

È questione di un attimo, e non faccio in tempo a dirle che sto per venire che le esplodo in bocca.

 

Il vago dubbio sul come avremmo pulito questo casino è immediatamente interrotto dal suono di lei che deglutisce il mio liquido eiaculatorio, leccandolo tutto via. È buona educazione ricambiare, quindi appena mi riprendo comincio a stimolarle il clitoride ancora più intensamente, finché viene anche lei con un brivido che le percorre tutto il corpo.

 

Cavalchiamo l’orgasmo, ansimanti.

 

Poco dopo, ci rivestiamo – un sorriso complice e malizioso sulle labbra di entrambi.

 

Decisamente tornerò qui, penso mentre pago, lo sguardo incatenato agli occhi scuri di lei mentre mi saluta.

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