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Racconto erotico | Un lavoro in lingerie

donna in lingerie
12 dicembre 2025 11 min read
Racconto erotico | Un lavoro in lingerie

Sospiro stancamente mentre metto giù il telefono, sconfitta dall’ultima chiamata: un altro vicolo cieco nella ricerca di un lavoretto che potesse arrotondarmi un po’ i conti e portarmi avanti fino al prossimo mese…

 

Con uno sbuffo, apro Instagram – un po’ di sano doomscrolling non ha mai fatto male a nessuno, e sicuramente questi cinque minuti di distrazione me li posso permettere dopo l’ennesimo colloquio non andato a buon fine.

 

“Hey”

 

Appare una notifica all’improvviso e alzo un sopracciglio, visualizzando la chat. È Kevin, un vecchio conoscente, e l’ultima volta che ci eravamo parlati era una vita fa…

 

“hey”, gli rispondo subito, ormai succube della noia.

 

Ci scambiamo qualche notizia di come stia andando recentemente, aggiornandoci sul tutto e niente, finché finalmente arriviamo al mio problema attuale con la sua domanda.

 

“Senti, ma saresti libera per un lavoretto come modella? Ce ne servirebbe una urgentemente e mi è stato chiesto se conoscessi qualcuna”

 

“Certo, perché no? Adesso ho finito i miei progetti attuali quindi sono disponibile” mando il messaggio, nascondendo l’eccitazione per l’inaspettata fortuna.

 

Parliamo un altro po’, e mi lascia la data, il luogo dello shooting, e una promessa di una lussuosa cena offerta come ringraziamento per aver accettato con così poco preavviso.

Due giorni dopo, mi ricontatta, e vado allo studio designato.

 

“Vieni, questa è la sala per lo shooting. Lì c’è il camerino, è già tutto preparato.”

 

Guardo la selezione di vestiti, e mi ritrovo davanti un intero guardaroba di lingerie. Mah, pazienza – un lavoro è un lavoro, e sapevo di avere il fisico per enfatizzare appieno le qualità dell’intimo.

 

A mia sorpresa, l’ambiente è molto professionale – facciamo una sessione di foto di ben due ore, alla cui conclusione finalmente prendiamo una pausa.

 

“Quindi ora fai il fotografo?”

 

“...Sì, dai, diciamo di sì. Ma ho un lavoro ancora migliore da offrirti, se sei interessata.”

 

La sua mano comincia a vagare, posizionandosi casualmente sul mio fianco, nudo, il mio corpo scoperto ornato solo da pizzi e merletti e fiocchi sottili.

 

Mi lascio andare al suo tocco, rilasciando un sospiro, guidando la sua mano sul mio seno, i capezzoli eretti e il mio corpo già eccitato dall’avere il mio corpo mezzo nudo sotto le luci dei riflettori, inquadrato nella fotocamera, sotto lo sguardo attento di lui che guidava ogni mia posa.

 

“Immaginavo sarebbe potuto essere questo lavoro”, esalo morbidamente.

 

E sei già eccitata”, commenta lui, un ghigno sulle labbra mentre il suo tocco si fa più caldo, più insistente, più audace.

 

Mi stimola i capezzoli attraverso la sottile bralette, i nostri respiri affannati e il fruscio della stoffa come unici spettatori di uno stage senza luci.

 

Ah… ah… Non filmiamo?”

 

Dopo”, risponde lui, prima di prendere uno dei miei capezzoli in bocca e succhiando improvvisamente. Con l’altra mano mi massaggia il seno, e sento il corpo e la tensione sciogliersi lentamente sotto le sue attenzioni.

 

Mi guarda negli occhi, prima di prendere le mie guance tra le sue mani calde e ruvide e catturare le mie labbra tra le sue, in un bacio aperto che mi toglie il respiro.

 

La mia vagina già è bagnata, pulsante, e lui percepisce il mio desiderio dai sospiri e gemiti che mi sfuggono tra un bacio e l’altro – mi guida all’indietro, camminando verso il divano messo al lato della stanza, e crolliamo lì, i corpi ingrovigliati mentre afferro la sua schiena e la marco con le unghie attraverso la stoffa della sua maglietta.

 

Si toglie bruscamente i vestiti, e spalanco le gambe per metterlo più comodo mentre si posiziona tra di esse. Sollevo il bacino, mordendomi il labbro inferiore, il desiderio ovvio nei miei occhi superato solo dai leggeri movimenti circolari dei miei fianchi mentre lo invito a mettermelo dentro.

 

Kevin cerca a tentoni un preservativo, e lo guardo con lo sguardo affamato mentre infila il suo cazzo grosso e duro in quella sottile membrana. Presto sarà dentro di me, penso eccitata, e lo incoraggio a infilarmelo subito afferrandogli i muscolosi avambracci e tirandolo avanti verso di me.

 

Kevin cade goffamente su di me, e il suo peso non mi schiaccia solo perché mette avanti le mani, imprigionandomi tra le sue braccia; le mani al lato della mia testa, lo sguardo scuro di lussuria.

 

Non c’è bisogno di prepararmi. Mettilo dentro, piano. Ma sono pronta.” Lo guardo negli occhi, e avvolgo le caviglie intorno al suo fondoschiena, spingendolo verso la mia calda entrata che aspettava di essere riempita.

 

Lui non mi penetra subito – accompagnando il movimento delle mie gambe, comincia a strusciarsi piano tra le labbra bagnate della mia vagina, i peli della sua zona pubica che talvolta solleticano la zona più calda e sensibile del mio corpo. La cappella a volte sfiora il mio clitoride, che sembra pulsare nell’attesa di frizione, qualcosa, che lo stimoli.

 

Metto una mano tra i nostri corpi, afferrando il suo membro e guidandolo dentro di me, poco a poco. È questione di un minuto, forse due, prima che la sua intera lunghezza si ripone nelle mie calde pareti, pulsando e testando la mia vagina stretta, che sembra cercare di stringerlo nella sua presa.

 

Cazzo, sei stretta”, commenta lui tra i denti, mentre comincia a muoversi con lenti movimenti avanti e indietro.

 

E tu sei gigante”, rispondo io con un sorriso malizioso, prima di avvolgere le braccia intorno al suo collo e riguidando il suo volto verso il mio. Accolgo i suoi affondi alzando il bacino, il contatto tra di noi erratico e quasi violento, guidato solo dalla passione carnale che mi ha fatto dimenticare tutto il resto – le nostre labbra si incontrano, si distaccano, e si reincontrano nuovamente, in uno scambio di saliva e morsi che rende il piacere irriconoscibile dal dolore.

 

Mi afferra per i fianchi, le dita infilate sotto i fiocchi sottili del thong che non avevo neanche tolto, lo avevamo spostato un poco, il giusto per farmi fottere senza riguardi sulla prima superficie piana che avevamo trovato. La sua presa sui miei fianchi si stringe, e comincia a guidare i miei movimenti per assecondarlo meglio mentre mi rigira gli organi interni con ogni suo movimento del bacino, la sua erezione che raggiunge posti nella mia vagina che non pensavo fossero neanche possibili.

Si stacca dal bacio, mettendosi a sedere sulle ginocchia, le mie gambe ancora avvolte intorno ai suoi glutei, sodi, ed è un secondo di contatto visivo prima che mi tira avanti per i fianchi facendomi scivolare verso di lui. In questa posizione il suo membro sembra andare ancora più a fondo, e inarco la schiena, le gambe mi cedono, ma Kevin afferra le mie ginocchia e mi tiene ferma e a posto mentre mi fotte per bene, come se non volesse che il mio corpo dimentichi la sua forma, il suo calore.

 

Mi sembra di raggiungere l’orgasmo, manca pochissimo – e lui in quel momento mi sfiora il clitoride con una mano, facendomi venire. Mi stringo intorno a lui, e lui mi segue poco dopo, spingendo intensamente dentro di me con un ritmo sempre più animalesco.

 

Rimaniamo così per qualche secondo, il cuore a mille.

 

Wow.” È l’unica cosa che esce dalla mia bocca.

 

Pensi di avere finito?” Ride lui, prima di mollarmi uno schiaffo al sedere. Ammira il modo in cui il mio culo sodo balla dopo l’azione.

 

Vai a cambiarti. Continuiamo. Stavolta… Lo filmiamo.”

 

A quanto pare, avevo un fetish per il voyeurism, e lui sembrava averlo capito.

 

Mi fa un occhiolino, e sento un brivido di piacere e trepidazione attraversarmi il corpo.

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