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Racconto erotico | Una nuova avventura

17 dicembre 2025 0 commenti

Vanessa, 34enne, segretaria del proprietario dell’hotel più popolare della città.

 

Era un viavai continuo di gente, di cui molte persone erano celebrità – e non era raro che le persone mi invitassero fuori a cena per cercare di ottenere connessioni o semplicemente una serata divertente.

 

Non mi sorprese, quindi, quando mi ritrovai un fogliettino di carta nella pochette con un numero, e un nome – semplice, senza alcun dettaglio se non cifre e un “Michele”.

 

Avevo appena staccato da lavoro, e per una volta non avevo nulla da fare, quindi lo richiamai non appena mi sedetti al lounge bar dell’hotel.

 

“Hey, Vanessa.”

 

Saltai sul posto alla voce familiare. Era un mio scopamico con cui avevo perso contatti tempo fa. Di 5 anni più grande, era sempre stato un uomo autoritario e dalle ambizioni elevate, quindi non mi aveva sorpreso quando eventualmente sparì senza dire nulla.

 

“Michele! Da quanto tempo! A cosa devo l’onore?”

 

Scambiammo un po’ di conversazione leggera, finché arrivò al punto: “Senti, Vanessa, è passato un po’ di tempo, ma sono tornato in Italia per qualche settimana per business e… Se ancora sei libera, che ne dici di un nuovo… incontro?”

 

Incrociai le gambe. “Certo, perché no. Che ne dici di stasera alle 21? Facciamo a casa mia.”

 

Ci mettemmo d’accordo, e l’ultima cosa che sentii prima della fine della chiamata fu il suo sussurro detto in voce sensuale: “Il sesso con te è sempre stato il migliore”.

Hey, sono aumentati i sex toys in giro.”

 

Che dire, vivo da sola. Non ha senso metterli via, no?”

 

Lo guidai verso il salotto, calici di vino già pronti per la serata. Io stessa ero già leggermente brilla.

 

Michele buttò un occhio sul set di plug anali al lato del divano. La scatola era ancora chiusa.

 

E quelli?”

 

Da provare stasera”, risposi con nonchalance tra un sorso e l’altro.

 

Era come se non avessimo mai smesso di parlare, e mi crologiai nel conforto della nostra dinamica: le aspettative chiare, senza preoccupazioni superflue – solo il nostro desiderio, la nostra libido, i nostri corpi a guidare ogni nostra interazione.

 

Michele mi posò una mano, calda e ruvida, sulla coscia scoperta – avevo indosso un semplice babydoll, la cui stoffa non esitò a spostare per ottenere più contatto con la mia pelle rovente.

 

Inclinai il corpo verso di lui, e con l’altra mano mi afferrò un fianco, portandomi sopra di lui. Mi ritrovai a cavalcioni sul cavallo dei suoi pantaloni – e, Dio, era già eretto.

 

Non ti ci è voluto molto”, commentai, un sorriso malizioso.

 

Quando una bellezza come lei mi invita così apertamente a casa, non posso farci niente”, rispose lui, il tono riverente, spezzato solo da una giocosa spinta del bacino verso i miei slip, già bagnati.

 

Gli avvinghiai le braccia intorno al collo, la chimica e l’attrazione quasi magnetica tra noi due quasi palpabile nella stanza che, con i nostri respiri, sembrava accumulare sempre più calore.

 

Gli sbottonai la camicia, percorrendo con le dita l’espansione del suo petto, i peli virili che decoravano i suoi pettorali che strusciavano dolcemente sotto i miei polpastrelli.

 

Uso ancora la pillola”, gli sussurrai tra respiri affannati, e non passò più di un secondo prima che allineasse il suo membro eretto con le falde della mia vagina. Entrò senza molta difficoltà, stimolando il mio punto G con la stessa naturalezza degli anni passati.

Wow, ancora sai come muoverti con me.”

 

Che dire, i nostri corpi sono sempre stati in perfetta sincronizzazione”, rispose lui senza perdere un battito.

 

Mi prese per i fianchi, facendo sprofondare interamente l’intera lunghezza del suo pene all’interno dell’incavo umido della mia vagina pulsante. Cambiò posizione, spingendomi con la schiena contro il divano, sollevandomi le gambe per raggiungere più a fondo al punto tale che sentivo avrebbe spostato i miei organi se fosse andato solo di qualche centimetro più in profondità.

 

Si allungò dietro di me, prendendo la scatola dei plug anali. Una domanda nei suoi occhi, un quesito la cui risposta sarebbe stata solo una conferma.

 

Annuii, cercando a tentoni il lubrificante anale che avevo preso apposta per questa serata. Mi preparò lentamente, compensando per il dolore e il temporaneo disagio dell’intrusione esterna delle sue dita con affondi sempre più frequenti, possenti, eccitanti del suo sesso dentro di me.

 

Ora puoi,” sussurrai, accarezzandogli il lobo dell’orecchio mentre con le unghie gli raschiavo la schiena – marcandolo, come sapevo a lui era sempre piaciuto: quel mix di dolore e piacere l’aveva sempre fatto impazzire.

 

Si lasciò andare a due ulteriori spinte dentro di me, prima di tirare fuori un plug ed inserendolo dentro di me – andando dritto per la dimensione media. Gemetti di piacere e sorpresa, e procedemmo così – scalando gradualmente di dimensione – finché arrivammo all’ultimo.

 

Dammelo”, ansimai, “dammi il tuo cazzo, lo voglio, ora, dentro di me--”

 

Dio, Vanessa”, rise lui, a denti stretti, “sei migliorata a supplicare.”

 

Solo per te”, risposi scherzando, la risatina interrotta dall’improvvisa intrusione della sua cappella nel mio ano, stretto, da cui aveva appena tolto il plug.

 

Centimetro dopo centimetro, mi penetrò lentamente, e con le dita cominciò a toccare leggermente intorno al mio clitoride – non diretto, no, semplicemente accarezzandone il perimetro.

 

La sensazione di pienezza nel buco prima inesplorato mi tolse il respiro, al punto tale che raggiunsi l’orgasmo in pochi minuti. Michele non fu da meno – la mano posizionata sul mio clitoride ora mi stimolava incessantemente, delicatamente, mentre la sua altra mano vagava sul mio corpo come se fosse un terreno inesplorato di cui voleva memorizzare ogni singola curva.

 

Gemetti quando esplose il suo orgasmo dentro di me, riempiendo il mio ano e lo spazio tra le mie gambe del suo sperma, tanta era la quantità.

 

Ansimammo, i nostri corpi e il nostro respiro affannato in tandem – uscì da me, accasciandosi al mio lato destro, perle di sudore che gli incorniciavano il viso.

 

Secondo round?”

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